Pubblicato Odes for Victory, l’attesissimo ritorno degli Ordalia, un punto fermo della scena Epic Metal italiana. Nata a Catania nel 1987 come No Rules, la band esordisce sulla compilation Attitudine mentale positiva, per poi essere presa sotto l’egida di Alberto Penzin degli Schizo, il quale si occupa di produrre, mixare e masterizzare Life’s Hell Again, che esce nel 1989. Il gruppo, in quella fase ancora legato a un thrash con forti accenti Doom, Heavy e Black metal della prima ondata, si costruisce rapidamente la fama di essere distruttivo dal vivo. Tanto che comincia a circolare il bootleg non ufficiale Live at Macumba, che ne cattura in parte la capacità di suscitare un entusiasmo selvaggio durante i concerti. Dopo aver cambiato nome, formazione e stile, virando verso soluzioni sonore US Power e Doom vecchia scuola, nascono gli Ordalia.
In seguito a varie vicissitudini organizzative e alcuni problemi con l’etichetta che avrebbe dovuto farlo uscire in origine, l’album The Return of the King vede la luce solo nel 2000, anche se nel 2014 sarà ristampato in 666 copie dalla tedesca Barbarian Wrath. Rimessa insieme una formazione a tre, il mastermind Mario Di Prima riesce caparbiamente a portare gli Ordalia nella realtà di oggi con il clamoroso Odes for Victory, non solo il miglior prodotto mai registrato dai siciliani, ma un lavoro che si candida a restare negli anni. L’album, presentato da uno straordinario artwork di Andrea Bulgarelli e già quasi esaurito in preorder, si candida infatti al rango di pietra miliare per l’Epic Metal made in Italy. Se siete appassionati del genere e cercate qualcosa che sia capace di rinverdire l’effetto dei grandissimi dischi del passato, ma dotato di un suono moderno, Odes for Victory è semplicemente imperdibile.