Dead To This World – First Strike For Spiritual Renewance

Dead To This World – First Strike For Spiritual Renewance

L’ex immortal Iscariah continua la sua ricerca per il dominio del metal estremo. Dopo essere stato coinvolto in parecchi progetti negli ultimi anni, sembra che abbia trovato il suo centro in questo, un progetto blackened thrash in cui canta, suona la chitarra, il basso e si occupa di programmazione. Oltre ai membri di gruppi norvegesi come Jutonspor e Sigfader che forniscono una copertura adeguata, è ancora chiaro che lui è il motore che guida questa macchina aggressiva.

Anche se alla base della band ci sono sicuramente le radici degli eterni Hellhammer e dei primi Celtic Frost, le abilità ben affinate di Iscariah nella scrittura di riff conferiscono a questo un’aria di qualità. Questo è evidente in quasi tutti i progetti a cui ha collaborato, il ragazzo può scriverlo – su questo non ci sono dubbi.

L’album inizia con un colpo alla testa, e migliora solo con ogni traccia successiva; canzoni come “Shadows Of The Cross” offrono un riff killer e un’implacabile aggressività vocale che ha più a che fare con il black metal vecchia scuola di quanto non lo abbia il 99% delle band black metal attive al giorno d’oggi. Nel brano successivo, “Goatpower”, Iscariah utilizza alcuni effetti audio intelligenti per adattarsi alla musica brutale ed essenziale per creare una canzone davvero unica e convincente.

Ci sono alcuni bonus aggiuntivi, come “Unholy Inquisition” che aggiunge agli elementi thrash della vecchia scuola alcuni solidi riff death metal usciti direttamente dai primi anni ’90. Il suono chiaro ma grezzo serve solo ad accentuare la pura energia qui, piuttosto che ad oscurarla.

Un contendente per la migliore uscita metal estrema dell’anno, spero solo che Iscariah continui così.