I brasiliani Anmod sono i resti di un’altra band più vecchia, i Fornication, con la quale pubblicarono 2 album prima di sciogliersi, portando alla nascita di questo mostro mortale.
Ora, il Brasile è ben noto per alcune band metal estreme, con Krisiun che è già un nome familiare in tutto il mondo, e sembra sicuramente che gli Anmod stiano seguendo una strada simile: un death/grind implacabile e spietato che martella senza sosta o tregua.
Dall’apertura, “Serpent-leged”, sembra che questi ragazzi siano pronti a uccidere; la batteria è disumana, i ringhi sono bassi e viziosi, e i riff di chitarra si torcono e girano in cerchi complessi che non hanno nulla a che fare con il death metal più melodico e orecchiabile creato dalle loro controparti europee.
Questo è un album difficile, non ci sono dubbi. È piuttosto complesso, le canzoni subiscono molteplici cambi di ritmo e non ci sono hook distinguibili. Suonano bene e sono tecnicamente abili, ma sembra comunque difficile da digerire e piuttosto incolore – questo è brutale per i fan brutali più sfegatati, nella musica da un punto di vista tecnico aggressivo – in quanto tale, si adatta perfettamente.