The Mothman Curse – Lie,Pt.1

The Mothman Curse – Lie,Pt.1

Attivi dal 2017 facendo rinascere un progetto del 2008 i Friulani The Mothman Curse tra svariati cambi di line-up obbligati, riescono a pubblicare il nuovo album “Lie, Pt.1”.

QUùuesto nuovo lavoro presenta undici tracce sempre a cavallo tra il numetal ed il metalcore riletto in chiave groove ed estremamente moderno. Una proposta che fa dell’aggressività e dell’adrenalina la propria caratteristica peculiare, capace com’è di pestare dalla prima all’ultima nota nell’arco dei suoi 36 minuti di durata complessiva.

Andando ad ascoltare il lavoro tra le sue pieghe del resto si nota anche una certa capacità di variare i temi piuttosto insolita per lavori di questo tipo, così come il coraggio nell’esprimere mille sfaccettature del proprio background, caratteristica questa non da poco se si considera che i The Mothman Curse riescono ad esprimere e “comprimere” il tutto in appena 36 minuti.

Si parte subito in quarta con l’opener “317” (senza considerare l’intro di appena 43 secondi) in cui si intravedono tra le righe alcune influenze maggiormente legate alla scena thrash pura soprattutto nell’incedere del riffing iniziale, da cui si staglia poi il brano in cui giganteggia il growling infernale di un vocalist dietro al microfono ed una sezione ritmica devastante dal sapore djent.

E se il brano iniziale gioca su ritmi maggiormente massicci, con la successiva “Hate!” invece si viaggia a ritmi maggiormente elevati grazie all’intreccio con la linea di basso pesante che sottolinea ulteriormente la potenza di fuoco.

Ma i The Mothman Curse dimostrano di saperci fare soprattutto con le strutture più intricate al limite del math-core come dimostrato dall’ottima “DeathRaw” mostrando poi anche una certa propensione al groove che giganteggia nella title-track la quale oltre a seguire una struttura ritmica sempre intricata ed affascinante riesce anche a strizzare più l’occhiolino ad una “forma-canzone” maggiormente definita.

“”Lie, Pt.1″” rappresenta insomma una piacevolissima sorpresa, un album che sa pestare il giusto, che affascina, che magari non coinvolgerà subito al primo ascolto ma che va assimilato poco per volta. Il miglior biglietto da visita possibile per una band che secondo noi non tarderà a trovare la definitiva consacrazione.

Voto
7.0/10