Serviti dall’Italia e categorizzati come Thrashcore (come se quello fosse anche solo un genere) non riescono a separare questa bestia travolgente di una band da molte altre mondane core band là fuori. I Living Corpse hanno turni stretti: la batteria tosta che non fa prigionieri e le linee di basso martellanti funzionano abbastanza bene per loro, eppure questo pacchetto influenzato dal thrash / death metal manca di alcuni punti di forza per quanto riguarda i riff di chitarra memorabili, e specialmente sulle parti vocali.
Anche se al metallaro medio non dispiacerebbero (e gli piacerebbero) grida, ringhi e grugniti – qui sembrano solo intralciare i Corpse; immagina come suonerebbe At The Gates Tomas Lindberg se avesse meno buoi e hai capito bene.
Tra le parti migliori di “Metaphysical Collapse”, il loro debutto, è importante menzionare l’equilibrata “The Great Silver Bullet” e la veloce dose di death metal melodico moderno che si trova su “Twin Divine”. In generale, l’album è ben rifinito dal punto di vista della produzione e il suo contenuto viene fuori come il tipo di cosa che il suddetto metalhead ferisce la mente se il loro lettore musicale viene randomizzato di tanto in tanto. In altre parole, questo non è un must, ma è uno sforzo piuttosto solido che si adatterebbe ai fan dei primi The Haunted, The Crown e del moderno death metal melodico che tende al thrash e ha occasionali guasti.
Quasi ogni band può caricare la sua produzione musicale e renderla ampiamente disponibile su Myspace (e simili) al giorno d’oggi, facendo in ultima analisi che la selezione della musica (e del metal in particolare) che è là fuori contenga un grande stock di mediocrità all’interno del suo ranghi. Purtroppo, Living Corpse non fa eccezione.
Voto
7.5/10