Seguendo le mosse di carriera di Billy Howerdel, l’uomo dietro il nuovo gruppo Ashes Divide, crea la sensazione di guardare una mente in azione. Mentre possiamo presumere che i capi della NATO possano ancora riposare tranquilli nei loro letti e Howerdel non stia pianificando qualcosa di più grande come conquistare il mondo, possiamo solo dire che l’uomo sa che raggiungere le cose nella vita è tutta una questione di pianificazione ed essere paziente.
Ecco una rapida rassegna di dove ci troviamo finora: l’inizio appartiene in realtà al lavoro dietro le quinte, dato che Howerdel lavorava come tecnico di chitarra nella road crew di Fishbone. Oltre a scrivere canzoni e strofinare la pelle contro l’asfalto della vita on the road, è nata una collaborazione musicale con James Maynard Keenan, il front man dei Tool.
Al suo ritmo lento questa amicizia si è evoluta dopo quasi 7 anni in una delle band più originali della scena metal alternativa: A Perfect Circle. La storia continua mentre Howerdel è rimasto sotto l’enorme ombra proiettata dalla voce rovente di Keenan e ha assunto i ruoli di chitarrista, autore principale del materiale e produttore. 3 album dopo si toglie tutti gli strati non necessari e sale sul palco con il primo album di Ashes Divide.
Per salvare ogni falsa supposizione riguardo a chi appartenga il nuovo progetto, Howerdel decide semplicemente di fare tutto e se questo fosse un album a basso budget probabilmente avrebbe fatto anche le pulizie intorno allo studio. Scrive, suona la maggior parte degli strumenti e assume il ruolo di ingegnere e produttore. Uno spettacolo personale.
Il risultato non è decisamente male e di più. Come un buon dittatore, Howerdel dimostra che quando non hai nessuno con cui discutere, le cose tendono a funzionare senza intoppi e talvolta anche meglio (per ora possiamo mettere da parte Stalin). La sua comprovata abilità come cantautore continua a rimanere per tutto l’album. Lo stile della musica passa da buone canzoni che non sono mai entrate in un album dei Tool a una tipica sorta di piagnucolio Emo. Quello che succede nel mezzo fornisce un album potente che è ben prodotto e alla fine ti tira indietro per ulteriori ascolti. Un problema, per chiunque lo consideri un problema, è il fatto che Ashes Divide suona come una miscela di stili piuttosto che come un’affermazione univoca. Su tutto spicca il canto che è ovviamente influenzato dalla voce di Keenan, un fatto che fa pensare: perché invece non fare un nuovo A Perfect Circle?
Ma anche con queste piccole battute d’arresto Ashes Divide rimane comunque un progetto molto appagante, di un musicista che forse non conquisterà il mondo ma continuerà sicuramente a dominare qualche millimetro sullo scaffale del mio CD.
VOTO
7/10